Njoroge, Martin CGathigia, Moses G.2024-03-112018-07-232024-03-112017https://repo.pacuniversity.ac.ke/handle/123456789/1589.2Journal article in italianL’Africa è un continente plurilingue e multiculturale con disparità nello status concesso alle lingue africane parlate nel continente (Orekan, 2011). È a causa di questa natura plurilingue dell’Africa, argomenta Sibomana (2015), che i paesi africani sono messi di fronte a questioni irrisolte relative alla scelta della o delle lingue in grado di sostenere nel modo migliore lo sviluppo economico e sociale. È importante rilevare che l’Africa ha oltre 2110 lingue, cioè il 30,5% delle lingue vive esistenti, e che il multilinguismo costituisce una caratteristica peculiare del continente (Lewis, 2009)4. Sebbene la carta linguistica dell’Africa possa essere divisa in anglofoni, francofoni, lusofoni, arabofoni e swahilofoni per quanto concerne la scelta della lingua dell’amministrazione (Lodhi, 1993), le lingue africane sono classificate geneticamente in quattro gruppi linguistici maggiori o phyla: afroasiatico, nilo-sahariano, Niger-Congo e khoisan (Orekan, 2010). Nelle zone mediorientali del continente africano sono anche parlate alcune lingue afroasiatiche (Lodhi, 1993). La ricchezza di lingue in Africa ha comportato enormi problemi di comunicazione, nell’istruzione e perfino nella politica (Lodhi, 1993). Purtroppo, per ragioni politiche e/o economiche, la maggior parte dei paesi del continente ha scelto come ufficiali lingue coloniali, a volte insieme con una o più lingue africane come lingue nazionali. Le lingue indigene sono riconosciute come ufficiali solo in 10 dei 54 paesi dell’Africa, l’arabo in 9, e i restanti 47 paesi hanno come ufficiali lingue ex-coloniali distribuite come segue: francese in 21 paesi, inglese in 20, portoghese in 5 e spagnolo in 1 (Bamgbose, 1991, pp. 30-31). Questo è un retaggio dell’eredità coloniale, laddove le lingue degli ex colonizzatori continuano a essere dominanti nella maggior parte dei paesi africani in tutti i domini formali e tecnici, come governo, economia aziendale, scienza e tecnologia, commercio e scambi commerciali, relazioni internazionali, istruzione (Kanana, 2013). Purtroppo in Africa le lingue indigene sono state limitate a pochi domini quali la comunicazione intracomunitaria, ruoli di interpretariato, nei tribunali e in politica, per citarne alcuni (Kanana, 2013). Nell’istruzione, per esempio, “i leader nazionali erano influenzati dalla credenza che la via migliore verso il progresso fosse di mantenere le cosiddette “già sviluppate” lingue coloniali come strumento esclusivo dell’istruzione” (Rassool, 2007, p. 86). Simpson (2008) coglie in modo preciso le sfide linguistiche dell’Africa, quando dice: Nel generale tentativo di costruire nuovi stati stabili e integrati nell’Africa subsahariana, fortemente multilingue e multietnica, la lingua ha dimostrato, cosa non sorprendente, di essere una forza importante e contrastata, intimamente connessa sia con l’accesso individuale dei cittadini a istruzione, impiego e partecipazione politica, sia con l’ampia crescita di un senso dicomunità nazionale condiviso, e ha spesso causato la percezione che il multilinguismo (inteso come presenza di molte lingue all’interno di una singola popolazione) fosse una grave complicazione per lo sviluppo nazionale, piuttosto che una risorsa da sfruttareitLingue africanerivitalizzazionelingue minoritarielingue indigenelingua ex colonialeL’impatto delle lingue africane sullo sviluppo socioeconomico dell’Africa: effetti e prospettiveArticle